25 aprile – la musica come propaganda fascista e la musica della resistenza

Durante l’epoca fascista in Italia, la musica popolare ebbe grande rilevanza sia nella propaganda che nella resistenza.

Alcuni aspetti fondamentali:

  1. Politiche Culturali Fasciste: Il regime fascista ha esercitato un controllo stretto sulla produzione culturale, incluso il mondo della musica. Mussolini vedeva la musica come uno strumento per promuovere l’ideologia fascista e consolidare il potere del regime. Il governo ha favorito la produzione musicale che esaltava i valori fascisti e che era considerata patriottica e nazionalista. La musica è stata utilizzata come strumento di propaganda per promuovere l’immagine del regime e per celebrare le imprese del fascismo. Furono composte molte canzoni patriottiche che elogiavano il regime, il suo leader e il concetto di “italianità”. La formula era quella della canzone pop (popular) con strofe e ritornelli,  melodie incisive, armonie semplici, ritmo coinvolgente ed arrangiamenti trionfanti come le marce militari. I testi mettevano in una luce positiva anche le guerre o le invasioni.
  2. Censura e Controllo: Il regime fascista esercitava un controllo rigoroso sulla musica attraverso la censura e il divieto di certe espressioni artistiche Ad esempio la musica jazz veniva censurata o non importata perché di provenienza americana e anche perché andava contro i principi autarchici del regime. Le opere musicali che non rispettavano gli ideali fascisti potevano essere proibite o pesantemente censurate. I musicisti che non si conformavano alle direttive del regime rischiavano la repressione e l’esclusione dalla vita musicale.
  3. Concerti e Manifestazioni Musicali: Il regime fascista organizzava spesso concerti e manifestazioni musicali per promuovere la cultura italiana e rafforzare il nazionalismo. Questi eventi erano utilizzati anche come mezzi di propaganda per rafforzare il consenso verso il regime.
  4. La Resistenza Musicale: Non tutti i musicisti accettavano passivamente il controllo del regime fascista. Alcuni artisti si ribellarono attraverso la loro musica, adottando posizioni antifasciste e contribuendo alla resistenza culturale contro il regime.


Se tu dall'altipiano guardi il mare,
moretta che sei schiava fra gli schiavi,
vedrai come in un sogno tante navi
e un tricolore sventolar per te.
Faccetta nera, bell'abissina
aspetta e spera che già l'ora si avvicina!
quando saremo insieme a te
noi ti daremo un'altra legge e un altro Re.

La legge nostra è schiavitù d'amore,
il nostro motto è libertà e dovere,
vendicheremo noi camicie nere
gli eroi caduti liberando te!

Faccetta nera, bell'abissina
aspetta e spera che già l'ora si avvicina!
Quando saremo insieme a te,
noi ti daremo un'altra legge e un altro Re.

Faccetta nera, piccola abissina,
ti porteremo a Roma, liberata.
Dal sole nostro tu sarai baciata,
sarai in Camicia Nera pure tu.

Faccetta nera, sarai Romana,
la tua bandiera sarà sol quella italiana!
Noi marceremo insieme a te
e sfileremo avanti al Duce e avanti al Re!


Una mattina mi son svegliato,
oh bella, ciao! bella, ciao! bella, ciao, ciao, ciao!
Una mattina mi son svegliato
e ho trovato l’invasor

O partigiano, portami via
o bella ciao bella ciao
bella ciao ciao ciao
o partigiano, portami via
che mi sento di morir.

E se muoio da partigiano
o bella ciao bella ciao
bella ciao ciao ciao
e se muoio da partigiano
tu mi devi seppellir.

E seppellire lassù in montagna,
o bella, ciao! bella, ciao! bella, ciao, ciao, ciao!
E seppellire lassù in montagna
sotto l’ombra di un bel fior.

E le genti che passeranno
o bella ciao bella ciao
bella ciao ciao ciao
e le genti che passeranno
mi diranno: o che bel fior!.

E" questo il fiore del partigiano
o bella ciao bella ciao
bella ciao ciao ciao
è questo il fiore del partigiano
morto per la libertà
è questo il fiore del partigiano
morto per la libertà