Il corale Luterano

 

fonte: https://www.chiesaluterana.it/musica/il-corale-di-luterano/

La riforma della Chiesa voluta da Martin Lutero (1483-1546) comprendeva profonde innovazioni liturgiche: centralità della lettura e spiegazione della Bibbia, abbandono dell’uso latino a favore della lingua tedesca (con le eccezioni), utilizzo del canto da parte dell’intera assemblea dei fedeli.

Il canto della Chiesa medievale  gregoriano era riservato a cantori “professionisti” per lo più monaci, mentre il popolo di laici assisteva alla Messa senza partecipare attivamente.

Lutero, che era un discreto musicista e direttore di coro, intuì l’importanza della musica come mezzo per memorizzare i concetti della fede anche per la grande massa di analfabeti. Qualche cosa del genere era avvenuto con le laudi e le sacre rappresentazioni medievali, ma sempre al di fuori della liturgia.

Lutero crea così un immenso repertorio di corali su testi tratti dalla Bibbia o creati da lui e dai suoi collaboratori. Le musiche hanno invece le provenienze più diverse: vengono dal gregoriano, ma anche da canzoni popolari profane (per spiegare questa scelta Lutero diceva che “non bisogna lasciare la bella musica al diavolo”). La grande importanza assunta dal “corale” nella Chiesa luterana portò alla creazione di un ceto di professionisti di musica ecclesiastica, organisti e direttori di coro.

Gianni Long